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Il metodo migliore per scaldare la Casa: Confronto tra le Principali Soluzioni di Riscaldamento

  • matteonasini
  • 1 mag
  • Tempo di lettura: 8 min

Valutazioni tra i Sistemi più diffusi, tenendo conto dei Costi, dell’Efficienza, della Sicurezza e del Comfort, in fase di realizzazione e nell'uso.


Il riscaldamento domestico rappresenta una voce di spesa importante nel bilancio familiare, specialmente nei mesi invernali. Scegliere il sistema più adatto alla propria abitazione non è banale e richiede una valutazione attenta di numerosi fattori: il costo iniziale e di gestione, l’efficienza energetica in relazione all’isolamento dell’edificio, la posizione geografica, la disponibilità delle fonti energetiche e la sicurezza dell’impianto.


Vediamo di seguito un confronto approfondito tra le principali tecnologie attualmente in uso.


Oltre a valutare i costi, l’efficienza energetica in base all’isolamento e alla zona geografica, è fondamentale considerare come il calore si diffonde, quanto velocemente si riscalda e raffredda l’ambiente, e se il sistema solleva polveri o provoca correnti d’aria, fattori importanti per persone allergiche o con sensibilità respiratorie.


CALDAIA A GAS: Il sistema tradizionale che resiste


La caldaia a gas, alimentata da metano o GPL, è uno dei sistemi più diffusi in Italia. Si tratta di una soluzione collaudata, facilmente integrabile negli impianti esistenti, con un costo d’installazione contenuto e una buona capacità di riscaldamento, soprattutto se l’edificio ha un isolamento di media qualità.

Dal punto di vista economico, le caldaie a condensazione rappresentano l’evoluzione più efficiente di questa tecnologia, in grado di recuperare parte del calore disperso nei fumi. Tuttavia, l’aumento del costo del gas e la crescente sensibilità ecologica pongono interrogativi sulla sua sostenibilità a lungo termine.


Ma il vero punto di forza di questo sistema è il comfort termico: il calore viene diffuso principalmente attraverso radiatori o pannelli radianti ad acqua, modalità che garantisce un riscaldamento per irraggiamento naturale, senza correnti d’aria né movimentazione di polveri. Questo lo rende ideale per persone allergiche o con problemi respiratori. I tempi di riscaldamento sono medi, ma il calore viene mantenuto a lungo, soprattutto se l’edificio è ben coibentato.



Costi:

Il costo iniziale è contenuto (2.000–4.000 €), ma il costo del combustibile è in costante aumento, soprattutto per il GPL, spesso utilizzato in zone non raggiunte dalla rete metanifera.

Efficienza:

Buona nelle abitazioni con isolamento medio (classe energetica C-B), ma cala notevolmente in edifici scarsamente isolati (classe F-G). Le caldaie a condensazione migliorano l’efficienza, recuperando calore dai fumi di scarico.

Influenza della posizione geografica:

Ideali in zone urbane e pianeggianti dove il metano è disponibile. Meno vantaggiose in aree montane isolate, dove il GPL comporta costi maggiori.

Sicurezza:

Richiedono manutenzione annuale obbligatoria e dispositivi per la rilevazione di monossido di carbonio e fughe di gas. I rischi ci sono se l’impianto è obsoleto o non controllato, non sono trascurabili.



POMPA DI CALORE: Aria-Aria o Aria-Acqua


Negli ultimi anni, la pompa di calore si è affermata come una delle soluzioni più moderne ed efficienti per riscaldare (e raffrescare) gli edifici. Utilizza l’energia presente nell’aria, nell’acqua o nel suolo per produrre calore con un consumo elettrico ridotto, rendendola una tecnologia altamente sostenibile, soprattutto se integrata con impianti fotovoltaici.

L’efficienza è massima negli edifici di classe energetica elevata (A o superiore), dove anche in presenza di temperature esterne rigide può garantire buone prestazioni. Tuttavia, il costo iniziale può essere elevato, specie per gli impianti più sofisticati o per le soluzioni geotermiche.

Dal punto di vista del comfort, occorre distinguere: le pompe di calore aria-aria, che utilizzano split simili a quelli dei climatizzatori, diffondono il calore per convezione forzata, generando movimenti d’aria e polvere; questo può risultare fastidioso o addirittura problematico per chi è sensibile agli allergeni.

Diversa è la situazione delle pompe di calore aria-acqua, abbinate a impianti radianti a pavimento o a parete: in questo caso, il calore si diffonde in modo uniforme, per irraggiamento, senza turbolenze né spostamento di particelle, offrendo il massimo del comfort abitativo. I tempi di riscaldamento variano: sono rapidi con i fan coil, più lenti ma più stabili con i pavimenti radianti, grazie alla loro elevata inerzia termica.



Costi: Più elevati all’installazione (5.000–12.000 €), ma con costi di esercizio molto bassi grazie all’elevato rendimento (COP tra 3 e 5).

Efficienza: Massima in edifici ben isolati (classe A o superiore), dove riescono a mantenere alte prestazioni anche con basse temperature esterne. In case mal isolate, perdono parte dell’efficacia.

Influenza della posizione geografica: Ottimali in aree a clima mite o moderato (centro-sud Italia). Nelle zone molto fredde, l'efficienza può calare a meno di impianti con tecnologia inverter o sistemi ibridi.

Sicurezza: Altissima: non c'è combustione, né emissione diretta di gas. Non richiede canne fumarie né controlli obbligatori di sicurezza.


STUFA A PELLETT: calore naturale con qualche compromesso


Le stufe a pellet (o a legna) rappresentano una soluzione interessante per chi cerca indipendenza energetica e vuole sfruttare fonti rinnovabili. Il pellet, derivato dagli scarti della lavorazione del legno, ha un buon potere calorifico e un costo contenuto rispetto ad altri combustibili. Questo sistema è particolarmente apprezzato in ambienti rurali o montani, dove è più facile reperire il combustibile a prezzi competitivi.

La diffusione del calore avviene per irraggiamento e convezione, ma spesso viene supportata da ventole che accelerano la distribuzione dell’aria calda. Proprio queste ventole, però, possono muovere polvere e allergeni nell’ambiente, rendendo il sistema meno adatto per chi ha problemi respiratori. Inoltre, le stufe necessitano di pulizia frequente, sia della camera di combustione che della canna fumaria.

Il tempo di riscaldamento è rapido, soprattutto nelle stanze dove la stufa è installata, ma la distribuzione omogenea in tutta la casa richiede soluzioni canalizzate o impianti ibridi. Il mantenimento del calore dipende molto dall’inerzia termica dell’edificio e dall’autonomia del serbatoio.



Costi:

Accessibili (1.500–5.000 €), soprattutto per le stufe non canalizzate. Il combustibile ha un prezzo variabile, ma in generale competitivo rispetto al metano.

Efficienza:

Buona, ma non paragonabile a una pompa di calore o a un impianto centralizzato. Ideali come supporto o integrazione a sistemi più ampi.

Influenza della posizione geografica:

Valide in aree montane o rurali dove il pellet è facilmente reperibile a basso costo. Meno indicate in grandi centri urbani per via delle normative sulle emissioni.

Sicurezza:

Più alta rispetto a vecchie stufe a legna, ma comunque richiedono attenzione: il rischio di incendio e di fumi non è nullo. Serve manutenzione regolare della canna fumaria.


RISCALDAMENTO ELETTRICO DIRETTO: pratico, ma energivoro!


I sistemi come i radiatori elettrici, i termoconvettori e i pannelli radianti a infrarossi  rappresentano la soluzione più semplice e rapida da installare, soprattutto in piccoli spazi o abitazioni utilizzate saltuariamente, si tratta di sistemi semplici che trasformano direttamente l’energia elettrica in calore.

Tuttavia, dal punto di vista dei consumi, l’energia elettrica usata direttamente per il riscaldamento è la meno efficiente, a meno che non venga autoprodotta (es. da un impianto fotovoltaico).

Il vero vantaggio è la facilità d’uso: basta collegare il dispositivo alla rete elettrica per avere calore in pochi minuti.

Sul fronte del comfort, anche qui esistono differenze significative: i convettori elettrici generano flussi d’aria calda, che causano spostamento di polveri e aria secca, problematici per chi soffre di allergie. Al contrario, i pannelli radianti a infrarossi offrono un calore discreto e diffuso, simile al sole, senza movimenti d’aria: una soluzione sorprendentemente piacevole e salubre. Tuttavia, una volta spenti, il calore si disperde velocemente: sono quindi più adatti a stanze con buon isolamento e non particolarmente grandi.

Si tratta di sistemi semplici che, similarmente a "resistenze elettriche", trasformano direttamente l’energia elettrica in calore.



Costi:

Molto bassi all’acquisto degli elementi riscaldanti (anche <500 €), ma con consumi elevati dato il costo odierno dell’energia elettrica preso dalle reti dei grandi distributori, mentre può essere vantaggioso, se come detto, l’energia viene autoprodotta e consumata in loco (es. fotovoltaico).

Efficienza:

Efficienza tecnica del 100% per il funzionamento, ma dal punto di vista energetico generale (e soprattutto economico) sono poco vantaggiosi, salvo in casi di seconde case, piccole stanze o in presenza di impianti fotovoltaici.

Influenza della posizione geografica:

Preferibili in zone con inverni miti e in edifici con classe energetica molto alta. In zone fredde diventano molto dispendiosi.

Sicurezza:

Molto sicuri se di nuova generazione, con le dovute certificazioni tecniche di produzione, funzionamento e ciclo di vita. In presenza di queste ultime specifiche non presentano rischi di combustione o emissioni.


TELERISCALDAMENTO: se c’è, conviene!


Il teleriscaldamento, disponibile in alcune città italiane come Milano, Torino, Trento e Bolzano, consente di ricevere calore prodotto da impianti centralizzati (spesso alimentati da biomassa, rifiuti o cogenerazione) direttamente a casa, attraverso una rete di tubazioni sotterranee.

Ovviamente parliamo di un sistema che non può riguardare la singola famiglia che si trova a costruire o ristrutturare la propria casa ma che invece coinvolge una intera area urbanizzata servita da una rete di impianto molto più ampia e strutturata.

Quando è presente si tratta di una soluzione efficiente e comoda, soprattutto in contesti urbani ad alta densità abitativa, perché non richiede caldaie né combustione in casa.

Il comfort termico dipende poi dal tipo di impianto sviluppato una volta all’interno all’abitazione, che spesso prevede radiatori tradizionali o pannelli radianti, che se ben calibrati e posizionati offrono una diffusione uniforme e silenziosa del calore.

Non ci sono spostamenti d’aria o polvere, il sistema è molto sicuro e i tempi di riscaldamento sono medio-lunghi, ma garantiscono una temperatura stabile, ideale per un comfort costante.



Costi:

Non sono esperto in merito poiché non mi ci sono ad oggi ancora interfacciato nel mio lavoro ma posso affermare che i costi sono certamente variabili a seconda del contesto e posizione geografica ma tendenzialmente sempre più convenienti rispetto al gas, soprattutto nelle zone dove l’utilizzo di questa rete è sovvenzionato nella produzione ed incentivato nell'utilizzo.

Efficienza:

Alta, specialmente se l’impianto centralizzato è moderno e l’isolamento dell’edificio è buono.

Influenza della posizione geografica:

Disponibile solo in alcune aree (Milano, Torino, Brescia, Bolzano ecc.). Dipende dalle infrastrutture locali.

Sicurezza:

Altissima, poiché il sistema è esterno all’edificio. Nessun rischio diretto per l’utente finale.


E CHE DIRE PER COMFORT E QUALITÀ DELL’ARIA??! Una scelta che va oltre i gradi.


Oltre ai numeri legati ai consumi e all’efficienza, un buon sistema di riscaldamento deve “scomparire” nel vivere quotidiano: non deve far percepire sbalzi di temperatura, non deve seccare l’aria né sollevare polveri, deve mantenere un calore stabile e avvolgente.

Le persone allergiche o sensibili agli ambienti polverosi troveranno grande beneficio nei sistemi che non generano correnti d’aria, come i pannelli radianti a pavimento o i radiatori ad acqua, soprattutto se alimentati da fonti rinnovabili come le pompe di calore.

Chi ha necessità di riscaldare velocemente ambienti localizzati può preferire soluzioni elettriche rapide o stufe a pellet, con l’accortezza di ventilare spesso e mantenere l’ambiente pulito.


SI… MA IN CONCLUSIONE? Quale impianto scegliere?


La scelta finale dipende da una combinazione di fattori:

  • Tipo di abitazione e isolamento: edifici ben isolati permettono sistemi più efficienti come la pompa di calore.

  • Clima locale: in zone fredde servono impianti ad alta resa anche a basse temperature.

  • Abitudini di utilizzo: case abitate tutto l’anno richiedono soluzioni stabili; quelle occasionali, sistemi rapidi. Cosi come l’utilizzo della casa su base giornaliera, un sistema differente se si vive la casa tutto il giorno, approccio diverso se invece si esce la mattina presto e si ritorna a casa per la cena.

  • Sensibilità al comfort e alla qualità dell’aria: per allergici o asmatici è essenziale scegliere impianti senza movimenti d’aria.


In definitiva, il miglior sistema di riscaldamento non è mai “universale”, ma quello più adatto al contesto specifico della casa e delle persone che la abitano.

Considera infine, l’integrazione con fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, può cambiare radicalmente la convenienza di alcuni sistemi, specie quelli elettrici o ibridi.


In aggiunta a quanto sopra citato sarebbe bene avere un impianto termico integrato con un sistema domotico di programmazione e controllo, che permette di automatizzare le variazioni di temperatura e regolare gli orari di funzionamento. A fronte di una piccola spesa aggiuntiva iniziale questo permette poi di risparmiare sulle bollette e di inquinare meno, per il benessere anche del nostro amato pianeta Terra!




Questi sono i metodi più diffusi.

Spero che con questo articolo tu possa avere un quadro generale migliore, per una scelta più consapevole mentre ti interfacci con il tuo progettista e con l’impresa impiantista, con i quali potrai approfondire e scegliere il metodo che sia a te e alla tua casa più adatto.


Spero di esserti stato utile. Buon Lavoro!


30/04/2025 Arch. Matteo Nasini

 
 
 

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